La meraviglia del Veneto
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La Marmolada: la Regina delle Dolomiti


La Marmolada è il gruppo montuoso più alto delle Dolomiti perciò è chiamata anche la “Regina delle Dolomiti”. E’ situata tra le province di Trento e Belluno,  tra la Val Pettorina e la Val di Fassa.

A differenza delle altre montagne delle Dolomiti la Marmolada non è composta da dolomia, ma da calcari grigi derivati da scogliere coralline e materiale vulcanico. Il suo nome potrebbe derivare dal latino “marmor” cioè "marmo", oppure dalla radice indoeuropea “marmar” cioè "splendere", "scintillare". Infatti sulla Marmolada si trova il più grande ghiacciaio delle Dolomiti.

Durante la prima guerra mondiale la Marmolada fu teatro di scontri tra le truppe italiane e quelle austriache e ancora sono visibili le postazioni. Gli austriaci scavarono addirittura sotto il ghiacciaio un intrico di gallerie chiamato "la città di ghiaccio".

Le Vie della Marmolada

Il primo a salire su Punta Penia – cima più alta della Marmolada - fu il viennese Paul Grohmann nel 1864 con le guide cortinesi Angelo e Fulgenzio Dimai lungo l'attuale via normale o "del ghiacciaio". Nel 1936 furono tracciate altre due importanti vie: la Soldà-Conforto e la Vinatzer-Castiglioni considerata per lungo tempo l'ascensione più difficile delle Dolomiti.

L’itinerario Soldà-Conforto sale il lato sud-ovest di Punta Penia. La parte iniziale di questa via è frutto degli infruttuosi tentativi di Bruno Detassis ed Ettore Castiglioni che si fermarono alla prima cengia. Attualmente questa via è una delle classicissime vie delle Dolomiti con difficoltà piuttosto alte, alleggerite solo da numerosi tratti in artificiale.

La via Castiglioni-Vinatzer sale sotto la verticale della cima di Punta Rocca attraverso una serie di diedri a strapiombo e passaggi di VI° grado e poi attraverso camini e colatoi. Per molti decenni è stata considerata la via più ardua delle Dolomiti con 200 metri di VI° e VII° grado. Nella parte alta sono state poi aperte numerose varianti, come quella di Messner del 1969 che raddrizza ancora di più la linea di salita.

Gli scalatori Aste e Solina nel 1964 hanno aperto una via di difficoltà elevata – chiamata “Ideale” - lungo la "Parete D'argento". Anche questa via è ormai una grande classica della Marmolada con difficoltà di VI° e VII° grado.

Sempre a loro si deve l’apertura nel 1965 di un'altra via molto temuta dagli scalatori – la “Canna d’organo” - lungo una serie di diedri e di stretti camini.  Anche se meno difficile “dell’Ideale” la Canna d'organo presenta il problema della pericolosità dei camini in caso di temporale in quanto diventano delle vere e proprie condotte di scolo dell'acqua.  

Gli scalatori cecoslovacchi Koller e Sustr nel 1981 aprirono la via chiamata "Attraverso il Pesce" che sfiora i limiti del IX grado. Mentre all'austriaco Heinz Mariacher si deve l’apertura nel 1982 della via chiamata "Tempi Moderni". Queste sono solo le più celebri delle 180 vie aperte sulla parete della Marmolada.

Nel 1979 Graziano Maffei, Paolo Leoni e Mariano Frizzera aprirono la via Karol Wojityla sul Pilastro Lindo di Punta Penia. Successivamente aprirono vie sempre più dure quali: Via dei Quarantenni, Ultimo Paracadutista, Ultima foglia gialla d'autunno, Via del Secolo e la via della Cattedrale.

Nel 1982 Riccardo Bee realizzò tre itinerari molto impegnativi sulla parete dell'antecima del Serauta: la via della Diagonale, la Seppe Conse e la terribile via delle Zurle. Quest’ultima è una scalata in ambiente orrido a causa della roccia molto friabile e con difficoltà esasperanti.

In inverno la Marmolada grazie al collegamento con il comprensorio di Arabba offre diverse alternative sciistiche. La pista più importante parte da Punta Rocca e arriva a Malga Ciapela dopo ben 12 km di pista ( è la pista più lunga delle Dolomiti). Da Malga Ciapela attraverso la spettacolare gola dei Serrai di Sottoguda - un lungo canyon con pareti a picco di oltre 100 metri – è possibile raggiungere con sci ai piedi il paesino di Sottoguda.

Fino a qualche anno fa il ghiacciaio della Marmolada permetteva di praticare lo sci estivo. Una funivia e 2 skilift con partenza sopra i 2.850 metri e arrivo intorno ai 3.000 consentivano di raggiungere queste piste. Purtroppo la situazione attuale del ghiacciaio non consente più di praticare lo sci estivo.

Sulla Marmolada inoltre è possibile visitare a quota 3000 metri il museo più alto d’Europa: il Museo della Grande Guerra.

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