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Benvenuti nella città del Prosecco: Conegliano


Il nome di Conegliano - comune in provincia di Treviso - è indissolubilmente legato assieme a quello di Valdobbiadene al vino italiano più venduto al mondo: il Prosecco. I versanti meridionali delle colline di questa zona della Marca Trevigiana sono infatti completamente ricoperti da vigneti. E proprio i filari di vite che si estendono a perdita d’occhio  hanno imposto a questo paesaggio il loro ritmo lento legato al mutare delle stagioni. E l’uomo qui – come in pochi altri posti - ha saputo adeguare i suoi ritmi a quelli dei vigneti e della Natura.

Il nome e le origini

Il nome Conegliano secondo alcuni deriverebbe dal latino “cuniculus” a causa dei tanti sotterranei e passaggi segreti di cui era dotato il Castello. Secondo altri deriverebbe invece dal nome di persona Connilius e significherebbe "di proprietà di Connilio".

La storia di Conegliano non si distingue da quella di tante altre cittadine della Marca Trevigiana. Passò infatti dal governo degli Ezzelini a quello degli Scaligeri, quindi  a Venezia, poi ai francesi ed infine agli austriaci fino all’Unità d’Italia.

La città del vino italiano più conosciuto al mondo…

Mentre Valdobbiadene è considerata il centro produttivo del Prosecco Conegliano è considerata il suo centro culturale. Proprio qui infatti nel 1876 venne aperta la prima scuola enologica d’Italia. Il Prosecco viene fatto risalire ad un vino – il Pucino – noto già in epoca romana e prodotto sulle colline triestine. Su quelle trevigiane questo vitigno vi  arrivò intorno al 1700.

Un Decreto Ministeriale del 2009 ha stabilito l’uso del nome “Glera” per indicare il vitigno da cui si ottiene il Prosecco, e l’uso del nome “Prosecco” per indicare esclusivamente il vino. In questo modo si è riusciti a tutelare questo prodotto del “made in Italy”, e ad impedire che altri vini - solo perché ottenuti da queste stesse uve - possano utilizzare il nome “Prosecco”.

Il Prosecco DOGC Conegliano-Valdobbiadene è ottenuto per almeno l’85% da uva glera, mentre il restante 15% può essere composto da altre uve: Verdiso, Perera, Bianchetta. L’uva Verdiso, conosciuta già dal 1700, viene utilizzata per aumentare l’acidità e la sapidità del Prosecco. Gli conferisce infatti un retrogusto amaragnolo, ed è molto importante nelle annate calde. La Perera (il nome deriva dalla forma dell’acino o dal suo sapore) viene utilizzata per aumentarne il profumo e l’aroma. La Bianchetta (così chiamata per il colore biancastro degli acini), conosciuta fin dal 1500, vieneminvece utilizzata per affinare ed ingentilire il Prosecco nelle annate fredde. Questi vitigni quindi seppure “minori” sono estremamente importanti perché influiscono sul sapore e sull’aroma del Prosecco.

…e del pittore di Madonne Cima da Conegliano

Sulla vita di Cima da Conegliano si hanno poche notizie persino l’anno della sua nascita è incerto. Poiché all’estimo di Conegliano per l’anno 1473 risulta un Joannes Cimatur e poiché si potevano cominciare a pagare le tasse in proprio all’età di quattordici anni se e deduce che Cima nacque nel 1459/60. Anche sulla sua formazione artistica abbiamo poche informazioni, sappiamo che nel 1489 aprì una sua bottega a Venezia.

Il suo stile è improntato ad un raffinato classicismo ed è ricordato soprattutto come pittore di Madonne. Due delle più famose sono la Madonna dell’arancio conservata alle Gallerie dell'Accademia di Venezia e la Madonna con Bambino conservata alla National Gallery di Londra. Invece la Sacra Conversazione è conservata alla National Gallery of Art di Washington. La Madonna col Bambino tra i santi Michele Arcangelo e Andrea - conservata nella Galleria Nazionale di Parma - in passato era stata attribuita per errore a Leonardo da Vinci, a causa di una falsa firma apposta sul dipinto.

 Sito web del comune di Conegliano: http://www.comune.conegliano.tv.it/.

 Altitudine del Comune: 72 m slm (zona: 3)

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