La meraviglia del Veneto
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Leggende sulla Pria Morta


La Pria Morta è una pietra forse proveniente da un sepolcro su cui è inciso un cuore a ricordo dei 40 Dragoni pontifici caduti in battaglia nel 1848.

Secondo la credenza popolare la Pietra porterebbe sfortuna e su di essa si raccontano diverse leggende.

Si racconta di una terribile cavalcata che sarebbe possibile vedere  la sera di Ognisanti. Partirebbe dalla Chiesa di Cornuda - altri invece sostengono invece dal Monumento dell’Aquila - e si dirigerebbe verso Onigo.

Nonostante la cavalcata proceda velocemente non si ode però alcun rumore di zoccoli. Cavalli e cavalieri sono infatti scheletri che emanano una luce azzurrognola.

La cavalcata si fermerebbe davanti alla Pria Morta, allora il cuore disegnato sulla pietra inizierebbe a palpitare e la pietra assumerebbe le forme di un vegliardo dalla barba bianca avvolto in un mantello candido.

Davanti al vecchio disarmato i cavalieri abbasserebbero le loro armi e il vecchio si porrebbe come loro guida. Giunti ad Onigo la cavalcata tornerebbe indietro ripercorrendo la stessa strada.

Allora è possibile sentire la voce del vecchio gridare: “Ricordatevi di Roma...Ricordatevi di Roma...Il tempo, qui, è il primo ministro di Dio!”

Secondo un’altra credenza popolare nella zona intorno alla Prima Morta per un raggio di 50 metri non crescevano fili d’erba e le pannocchie di mais non davano frutti.

Si racconta inoltre di due ricche famiglie di Cornuda che avrebbero trafugato la Pria Morta per abbellire il loro giardino, ma sarebbero state costrette a riportarla indietro. Si erano incominciati a verificare infatti degli strani casi di morte improvvisa.