La meraviglia del Veneto
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Il Campanile di San Marco


Il Campanile di San Marco è uno dei simboli di Venezia e dai veneziani  è affettuosamente chiamato “el paron de casa” (il padrone di casa).

Con i suoi 98,6 metri d’altezza è uno dei campanili più alti d'Italia. Si presenta come una canna di mattoni scanalata su cui si eleva la cella campanaria ad archi. La cella è sormontata da un dado su cui sono raffigurati due leoni e Venezia.  In cima una cuspide di forma piramidale sulla cui sommità è posta una statua dorata dell'arcangelo Gabriele che funge da segnavento.

Storia

Nel IX secolo al posto dell’attuale Campanile vi era una costruzione con funzioni di torre di avvistamento e faro. Nel XII secolo questa torre venne rimaneggiata prendendo a modelli il campanile d’Aquileia e quello di San Mercuriale a Forlì.

Mentre nel XIV secolo vennero chiamati ingegneri dall’Olanda e dalla Francia per rinforzarne la struttura. Un fulmine nel 1489 ne distrusse la cuspide in legno, mentre un terremoto nel marzo 1511 rese necessarie alcune opere di consolidamento.

Questi lavori vennero iniziati dall'architetto Giorgio Spavento e portati a compimento da Pietro Bon che diede al campanile il suo aspetto definitivo. Venne realizzata infatti la cella campanaria in marmo, il dado con le sculture e una slanciata cuspide in bronzo per renderlo visibile dal mare. I lavori vennero completati nel 1513.

Si racconta che dal Campanile di San Marco nel 1609 Galileo Galilei fece una dimostrazione al Doge del suo cannocchiale. Nei corso dei secoli il Campanile è stato più volte danneggiato dai fulmini. A causa della sua altezza e delle strutture in ferro che lo rinforzavano era infatti un vero e proprio parafulmine naturale.

I maggiori danni si ebbero nel 1388, 1489, 1548, 1562, 1565, 1582, 1653, 1745, 1761 e 1762. Nel 1653 i lavori di restauro venne eseguiti da Baldassare Longhena. Nel 1776 finalmente venne dotato di un parafulmine.

Dal 1962 è dotato di un ascensore che permette di raggiungere la cella campanaria in 30 secondi e ammirare dall’alto il panorama della città.

Il crollo del 1902

Nel 1902 il Campanile di San Marco crollò a seguito  di alcuni lavori mal eseguiti. Inizialmente si manifestò una crepa che andò via via allargandosi. Ciò nonostante alcuni sopralluoghi tecnici esclusero ci si trovasse di fronte a problemi strutturali seri.

Ma il 12 luglio si verificò la rottura di alcuni vetri "spia" e la caduta di numerosi calcinacci. Il 14 luglio alle 9.47 infine il campanile crollò. Una squadra di tecnici aveva fatto in tempo a fuggire e a fare evacuare l'area circostante. E questo evitò ci fossero vittime.

Insieme al Campanile andarono distrutte la loggetta alla sua base e un angolo della libreria del Sansovino. Mentre la "pietra del bando" - un tronco di colonna in porfido su cui nei secoli passati venivano bandite le leggi - salvò la Basilica dal crollo proteggendola dalle macerie.

Durante il discorso per la posa della prima pietra della ricostruzione - il 25 aprile 1903 – venne pronunciata la frase che divenne il motto della ricostruzione: “Come era, dove era”. “Le Figaro” di Parigi invitò gli appassionati d’arte a concorrere alla ricostruzione attraverso  donazioni. E il  “Daily News” e il Corriere della Sera aprirono una sottoscrizione pro ricostruzione. Solo il londinese “Daily Express” pensava che piazza San Marco fosse molto più bella senza il Campanile.

Il nuovo campanile venne inaugurato il 25 aprile 1912.

Le Campane

Le campane dopo il crollo vennero rifuse e donate alla città da papa Pio X. Il Campanile ospita cinque campane:

- la Marangona o Carpentiera: l'unica ad essersi salvata durante il crollo; segnalava l’inizio e la fine della giornata lavorativa dei marangoni (i carpentieri dell'Arsenale) e le sedute del Maggior Consiglio;

- la Nona o Mezzana: segnava e segna tuttora l'Angelus di mezzogiorno; in passato segnalava anche il termine in cui si potevano spedire lettere a Rialto.

- la Trottiera o Quarantìa: dava il secondo segnale ai nobili che dovevano partecipare alle riunioni del Maggior Consiglio;

- la Pregadi, o Mezza terza: annunciava le riunioni del Senato, i cui membri erano detti Pregadi;

 - la Renghiera o Maleficio: suonava prima che un magistrato emettesse una sentenza.

Le 5 campane suonano contemporaneamente  a distesa (plenum) solo in occasione  delle maggiori solennità religiose e per la festa di S. Marco (25 aprile).

Curiosità

Il Campanile di San Marco ha dato vita ad un modo di dire tipicamente veneziano “andemo a bever n’ombra”. In passato infatti il Campanile era circondato da osterie e l’espressione è proprio una contrazione di  “andemo a bever en goto de vin al'ombra del campanil”.

In passato il Campanile è servito anche per punire alcuni reati.  Infatti alcuni reati commessi dal clero erano puniti col “suplissio dela cheba” cioè i condannati venivano esposti in una gabbia appesa al campanile.

Infine il Campanile di San Marco è tanto unico quanto copiato nel mondo. E’ stato preso a modello infatti per la costruzione del campanile della Chiesa di Sant'Eufemia di Rovigno. A Las Vegas l'hotel Venetian riproduce esattamente  piazza San Marco, Campanile compreso. Anche la Metropolitan Life Insurance Company Tower di New York e la torre Sather all’Università della California si ispirano al campanile veneziano.