La meraviglia del Veneto
  • english

Benvenuti a Negrar


Negrar è uno dei cinque comuni della provincia di Verona che formano la Valpolicella Classica. E basta dire Valpolicella per rendere superflua ogni descrizione del paesaggio di questa cittadina. Cos’altro potrebbe  caratterizzarla infatti se non colline ricoperte da filari di vite e magnifiche ville settecentesche adibite a cantine?

“Son cari a Bacco questi colli e cara questa fonte alle Najadi è non meno” (Ippolito Pindemonte)

« … Non lo splendore del paesaggio, non gli eventi della storia, non i monumenti dell'arte, non i canti dei poeti, ha servito a render nota la Valpolicella quanto il suo prodotto tipico: il vino” (Giuseppe Silvestri, giornalista e storico)

Il nome e le origini

Il nome Negrar deriverebbe dal termine tardo latino nigrariu cioè “luogo con terra nera”. Questi territori furono abitati fin dalla preistoria. In epoca romana erano occupati dal popolo degli Arusnati formato dalla fusione di etruschi, veneti, celti e reti.

Intorno all’anno Mille vi si formò una signoria rurale.  A partire dal Trecento invece Negrar entrò a far parte della giurisdizione della Valpolicella e dopo il Quattrocento rientrò tra i territori di Venezia. L’aumento demografico iniziato nell’Alto Medio-Evo venne messo a dura prova dalle pesti del 1575 e del 1630.

La Valpolicella: una terra in cui Bacco si sarebbe sentito a suo agio

Secondo alcuni il nome Valpolicella deriverebbe da “vallis-polis-cellae” cioè “valli dalle molte cantine”. Ma in effetti è un’ipotesi improbabile in quanto questo nome non compare prima del XII secolo. Potrebbe invece significare “Valle di Pol”, in quanto i funzionari incaricati di amministrare queste zone arrivavano lungo l’Adige fino a Pol. Secondo un’ultima ipotesi infine potrebbe derivare da “pullus” cioè germogli.

La Valpolicella è un territorio carsico con pochi corsi d’acqua superficiali, racchiuso tra l‘Adige e la Lessinia. Un territorio morfologicamente vario - terreni compatti, calcari eocenici e basalti – da cui deriva l’originalità e la tipicità dei suoi vini. In questi luoghi infatti la coltivazione della vite era già presente in epoca romana. Si intensificò però nel Medio-Evo allorché doveva rifornire di vino Verona ed poi anche Venezia.

A partire dalla metà dell’Ottocento la coltivazione si modernizzò e si specializzò soprattutto su alcuni vitigni. Ma furono le fasce stesse del territorio della Valpolicella a specializzarsi nelle diverse coltivazioni. I territori più vicini all’Adige vennero così adibiti alla frutticultura, la fascia pedemontana ai vigneti e l’alta collina venne riservata ai ciliegeti. Parallele alla Valpolicella si estendono altre cinque vallate: la Valpantena, la Val Squaranto, la Val di Mezzane,  la Val d’Illasi e  la Val Tramigna. Tutte queste vallate fanno parte della D.O.C. Valpolicella.

I vini rossi D.O.C. prodotti nella Valpolicella sono: il Valpolicella, il Valpolicella Superiore e Ripasso, il Recioto e l’Amarone. Il Valpolicella Ripasso è caratterizzato da una macerazione con vinacce fermentate di uve appassite. Da questo vino si ottiene - dopo un affinamento di almeno un anno che gli conferisce una maggiore alcolicità ed una minore acidità - il Valpolicella Superiore. Il Recioto si ottiene invece da un leggero appassimento delle stesse uve del Valpolicella. Questo appassimento gli conferisce un sapore dolce per cui si abbina bene con i dessert ed in particolare  con il cioccolato fondente.

Dal Recioto deriva poi uno dei vini italiani più famosi nel mondo: l’Amarone. Il nome serve proprio a differenziarlo dalla dolcezza del Recioto. Nacque nel 1936, ma il primo imbottigliamento si ebbe nel 1953.

Il Valpolicella si abbina con i salumi locali, con le minestre e le zuppe di verdure, con il fegato alla veneziana e con le carni bianche. L’Amarone invece si abbina bene con cibi autunnali/invernali come brasati e stracotti ed in generale  con piatti “importanti”. 

 Sito web del comune di Negrar: http://www.comunenegrar.it/.

 Altitudine del Comune: 190 m slm (zona: 3)

Scopri altri comuni del Veneto