La meraviglia del Veneto
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L'arte dei roccoli


Fino a non molto tempo fa attraversando le campagne della Valbelluna si potevano osservare delle strane “costruzioni”: i roccoli. Erano dei sistemi di caccia, con una parte esterna composta da carpini bianchi e all’interno un gruppo di faggi, o cornioli, o ciliegi dove gli uccelli andavano a posarsi.

Tra i carpini venivano lasciati degli spazi liberi per consentire la fuga degli uccelli, ma proprio in quegli spazi erano posizionate le reti. Quindi fuggendo gli uccelli finivano proprio nel “tremaglio”, la rete a tre maglie.

Il roccolo era di proprietà del padrone a cui spettava una percentuale maggiore di uccelli catturati. Oggi i roccoli, per legge, non si possono più usare, ma c’è un Progetto sostenuto dalla Provincia per un loro recupero.

D’altronde da queste parti “polenta e osei” e “polenta e osei scampai” sono sempre stati due piatti particolarmente apprezzati.