La meraviglia del Veneto
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Benvenuti a Peschiera del Garda


Peschiera del Garda è una delle più famose località turistiche sul lago di Garda. E' situata nel punto in cui le acque del lago confluiscono nel Mincio suo emissario. Il suo fascino risiede nell’essere una città fortificata circondata da canali.

Il nome

Il nome Peschiera del Garda deriva dall’antico Arilica Pischeria, poiché in questi luoghi la pesca è sempre stata l’attività principale. Durante le opere di fortificazione compiute dagli austriaci nell’Ottocento vennero riportati alla luce diversi villaggi palafitticoli. Prova che Peschiera fu abitata fin dalle epoche preistoriche. Non a caso ha dato il nome anche ad un periodo cronologico dell’età del Bronzo recente (Peschiera-Zeit). Poiché però gli scavi austriaci non furono compiuti in modo scientifico molta parte del materiale rinvenuto andò distrutto.

Peschiera crocevia della Storia: da Roccaforte del Quadrilatero austriaco…

Mastino della Scala nel XIII secolo costruì la Rocca su una fortificazione romanica. Nel 1439 la città entrò a far parte dei possedimenti di Venezia, e dopo la sua caduta passò prima ai Francesi, e poi agli Austriaci. Proprio ai Francesi si deve il progetto di costruire dei forti nelle campagne per poter controllare la città dalle alture.

Questo progetto venne portato a compimento poi dagli austriaci, che costruirono anche Forte Ardietti considerato il capolavoro del “Quadrilatero asburgico”. Peschiera a questo punto sembrava davvero inespugnabile, la vera roccaforte del Quadrilatero. Eppure nel 1848, durante la prima guerra di Indipendenza, questa roccaforte inespugnabile si arrese. E bastò questo perché i soldati italiani acclamassero Carlo Alberto Re d’Italia. Ma i tempi non erano ancora maturi per l’Unità d’Italia e Peschiera ritornò in mano austriaca, venendo ulteriormente fortificata.

…a luogo di “rinascita” dell’orgoglio nazionale

Peschiera svolse un ruolo di primo piano nelle Guerre di Indipendenza perdendo però la sua importanza strategica proprio con l’unità d’Italia. Ma l’8 Novembre 1917 vi si tenne uno storico Convegno degli alleati. Dopo la disfatta di Caporetto infatti gli alleati anglo-francesi avevano bisogno di sapere se potevano ancora contare su un Esercito italiano, o se rischiavano di essere trascinati in un nuovo disastro.

Il Re Vittorio Emanuele III parlò con cognizione di causa della reale situazione dell’esercito italiano. Una situazione resa critica non tanto dalla sconfitta subita, quanto dalla sfiducia che quella sconfitta aveva causato. Infatti i politici italiani erano giunti a Peschiera con la proposta di chiedere una tregua d’armi al nemico. Gli Inglesi e i Francesi dal canto loro, invece, proponevano di ripiegare sul Mincio, e organizzare lì una valida resistenza, abbandonando al nemico il Veneto. Ma Vittorio Emanuele fu irremovibile nel sostenere la capacità dell’esercito italiano di resistere sul Piave, e la necessità di non abbandonare il Veneto. Lloyd George, Primo Ministro inglese, di fronte all’ostinazione del Re in seguito scrisse

"Egli non dimostrò segno alcuno di timore o abbattimento. La sua sola ansietà sembrava essere quella di eliminare qualsiasi impressione che il suo esercito fosse fuggito. Si notò in lui il fervore di Mazzini e la chiaroveggenza di Cavour".

Per fortuna la Storia dette ragione al Re. D’altronde come lo stesso Vittorio Emanuele ebbe a dire durante quel Convegno

 “Alla guerra si va con un bastone per darle e con un sacco per prenderle”,

e se l’esercito italiano a Caporetto era stato costretto ad usare il sacco, sul Piave prima e a Vittorio Veneto dopo seppe usare il bastone.

In lista per diventare Patrimonio dell’Umanità

“Le opere di difesa veneziane tra il XV ed il XVII secolo” questa è la candidatura proposta dalla città di Bergamo per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Questa candidatura coinvolge tre diversi Stati (Italia, Croazia e Montenegro) e riguarda città fortificate (Bergamo, Peschiera del Garda e Curzola); città- fortezze progettate come tali ex-novo da Venezia (Palmanova) e sistemi complessi di difesa (Laguna di Venezia, Zara, Bocche di Cattaro).

A partire dal XV secolo Venezia sperimentò una serie di nuovi interventi difensivi. Questo perché dopo l'invenzione della polvere da sparo erano cambiate le tecniche di guerra. Venezia, tra l’altro, sostenne per queste fortificazioni un costo economico non indifferente. Infatti  le diverse fortificazioni dovevano tener conto delle differenze morfologiche e funzionali dei diversi luoghi.

Ottenere l’inserimento di un sito nel Patrimonio dell’Umanità significa ottenere un riconoscimento mondiale del suo valore culturale. E quindi della necessità di conservarlo e trasmetterlo integro alle generazioni successive. Negli ultimi anni l’Unesco sta incentivando soprattutto le candidature transnazionali, che favoriscono il contatto culturale tra Stati confinanti.  Questo fa quindi ben sperare per la proposta italiana.

 Sito web del comune di Peschiera del Garda: http://www.comune.peschieradelgarda.vr.it/.

 Altitudine del Comune: 68 m slm (zona: 3)

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